Giornata al Museo grazie a L’Armadietto
Un LO.VI pomeriggio con... JOAN MIRO
L’incredibile racconto di questa giornata dalla penna del nostro Leo (2006)
Ieri 11 novembre è stato un sabato un po’insolito per la nostra società:
non solo basket ma anche un po di cultura !
Infatti ci siamo recati a Palazzo Chiablese per vedere la mostra dell’artista surrealista Joan Miro’.
Mentre aspettavamo l’arrivo del coach, abbiamo giocato a nascondino.
Una volta entrati, la guida ci ha accolto e portati in una stanza dove ci ha spiegato chi era questo artista !
Miro era un surrealista cioè uno che nelle sue opere trasferiva i suoi stati d’animo !
Diceva di voler distruggere l’arte soprattutto quella moderna perché la riteneva troppo intellettuale !
Amava invece la semplicità delle pitture rupestri.
Proprio per questo alcune sue opere erano senza titolo.
Usava come simboli l’OCCHIO, le sue MANI,(in alcune opere), la STELLA (sottoforma di asterisco)e la LUNA.
Il verde, i colori primari e il nero erano i colori che utilizzava di più.
Dipingeva non solo su tela ma anche su giornali,carta vetrata e legno.
A Barcellona si trova un murales da lui dipinto !
Sosteneva di rendere "VISIBILE L’INVISIBILE" cioe’ rappresentava quello che per noi era impossibile vedere ma non per lui: i suoi sogni !
Utilizzava molte figure geometriche e spesso racchiudeva l’occhio all’interno di una goccia perché gli dava l’impressione del volto di un uccello.
Alcune opere sono realizzate solo con il bianco e il nero.
A volte dipingeva con le mani perché come gli uomini preistorici voleva lasciare un segno di lui nell’opera.
In un disegno ha rappresentato il sole con un cerchio rosso, degli uccelli stilizzati (tipo delle V)e una donna con dettagli indefiniti, senza volto somigliante ad un triangolo.
Abbiamo capito il quadro dal titolo !
Per realizzare alcuni quadri ha rovesciato interi secchi di vernice, in altri metteva alla sinistra del soggetto raffigurato delle frasi da lui inventate.
Prediligeva il BLU in tutte le sue sfumature perché gli ricordava il mare di Palma de Mallorca !
Alcune opere le dedicò all’architetto Gaudi.
Imparò a modellare la ceramica con la quale fece delle maschere simili a quelle dell’isola di Pasqua e dal pittore Pollok apprese l’arte di schizzare sui propri disegni !
Abbiamo visto inoltre dei filmati nei quali lui usava camminare sulle proprie opere mentre le dipingeva perché sosteneva che così era come se si sentisse parte della sua opera.
Riteneva di essere per i suoi quadri come un viticoltore o un giardiniere con le sue piante !
Dopo aver visto e aver appreso tutte queste informazioni,la nostra guida ci ha dato dei cartoncini che raffiguravano alcuni dei simboli di Miro’ (mano, stella) e noi dovevamo attaccarli su un manichino di legno per creare il nostro Miro’ !
Per un attimo poi abbiamo avuto la sensazione di essere a Mallorca nello studio di Joan tra quadri, pennelli e tanti colori buttati a terra !
Ci siamo fatti una bella foto di squadra !
Per non farci mancare nulla, ci siamo sdraiati su un divanetto con il naso all’insù per vedere non le stelle ma un disco grande che mostrava un filmato con alcune sue realizzazioni viste da molto molto vicino !
Dopo una foto con una scultura di plastica e un giretto al negozio di souvenir,abbiamo ritrovato i nostri genitori...
ovviamente in lacrime !
il tempo libero a loro disposizione era terminato !
Questo pomeriggio per quanto mi riguarda ha rappresentato un collegamento tra due discipline apparentemente diverse:
la PITTURA e lo SPORT (il BASKET nel nostro caso).
Infatti ,secondo me sono entrambe due forme d’arte in quanto ogni colore è parte integrante nel dipinto proprio come lo è ogni giocatore nella sua squadra !
Come il pittore dà sfogo alle sue emozioni sulla tela, così noi proviamo a dar sfogo alle nostre sul campo con la palla
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Arena Salvatore
Pepe Angelo