Festa di fine Stagione 2022-2023
Se Vito avesse chiesto a Massimo Recalcati di scrivere l’articolo da pubblicare, forse avrebbe citato alcuni passaggi del suo noto libro “il complesso di Telemaco” in cui emerge l’attesa del figlio per un padre glorioso, eroe, carismatico, leader, invincibile, “che rientri vincitore dal mare che l’ha portato lontano da casa”…e in effetti ciò che è accaduto in campo testimonia proprio questo:”la vittoria del padre” con la divisa granata della Lo.Vi in cui in campo sono scesi padri fragili, vulnerabili, acciaccati, senza fiato e privi di preparazione alcuna! Potremmo definirli: poeti, registi, sognatori, incompetenti, insegnanti, educatori, lavoratori semplici, insomma imprenditori di come si possa trasmettere ai propri figli e alle nuove generazioni la fede nell’avvenire, nell’im-possibile, con una responsabilità che guarda al mondo con il termine “desiderio”. L’esperienza che accomuna e accompagna ciascuno in tutte le fasi della propria vita e senza dubbio quella di essere, ed essere stato, figlio. In campo, quindi, si è compiuto il miracolo: figli contro figli messi di fronte in una partita di basket. La riverenza (ormai storica e appresa sui libri di storia) che vedeva il figlio sottomettersi ai dettami paterni, in campo non è mai entrata! Si è assistito a figli che anticipavano i propri padri nell’intercettare la palla, qualcun altro ha stoppato le iniziative di tiro, altri ancora si sono permessi di fare canestro correndo all’impazzata da una parte all’altra del campo senza avere il fiatone. Dopo il celebre “piovono polpette” in campo a un certo punto “piovevano arancine” a favore della squadra dei papà e a discapito di chi faceva canestro! Punteggio finale squadra genitori 2010/11 VS figli (competenti): 19 - 19! Che gioia! Ha vinto lo sport, l’allegria, l’entusiasmo, la tenacia, i ricordi di un anno trascorso assieme (sugli spalti) a vedere i nostri figli giocare, vincere, perdere, arrabbiarsi, gioire ed esultare in un unico coro: INSIEME! Eh sì…perché la grande scommessa (vinta a mio avviso dalla società) è stata quella di creare una “comunità” attorno alle gesta eroiche dei ragazzi, capace di entusiasmare e di entusiasmarsi! Non più sabati, non più domeniche tranquille ma corse da una parte all’altra della città pur di riuscire ad accompagnare il proprio figlio ad allenamento in settimana o alla partita! È stata la grande vittoria delle mamme che finalmente hanno potuto tifare per il meraviglioso spettacolo offerto in campo e ridendo delle catastrofi sportive dei propri mariti! Non è mancato nulla: sudore, cattivo odore in palestra (di cui le mamme sono le grandi portavoce), le foto in campo, il tanto atteso “Blitz” citato da Giulia trasformato in “Spritz”, arancine e cannoli offerti dalla società, pintoni di vino che si sono tramutati in coppe da alzare al cielo per la tanto attesa vittoria della squadra dei papà, paninaro all’ingresso del palazzetto…è mancato altro? In effetti si: la luce che intorno alle 22:45 è venuta a mancare per porre termine a una serata spumeggiante che fino a quel momento aveva raccolto in campo l’ultimo manipolo di atleti, eroi, allenatori, accomunati dalla grande passione verso il basket e l’infinito amore per i propri figli! Grazie Lo.Vi basket che hai permesso tutto questo, non in un’unica serata ma durante tutto l’anno sportivo! L’incontro e la fiducia creano legami che ciascuno porterà con se nell’arco della vita.
Da Torino è tutto…linea a Borgaro.
Papà Diego.
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